È davvero utile il Fluoro?

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Cosa non ti aspetteresti: i suoi effetti negativi.

Tante volte ancora ci si sente dire da pediatri e dentisti che il Fluoro non solo “fa bene” ma è “necessario” assumerne costantemente dosi giornaliere. Ed ecco la fluoroprofilassi a lungo termine (in gocce prima e compressine poi) materializzarsi nella nostra vita… Ma è davvero così? Davvero il Fluoro ha tutti questi paventati effetti benefici? È davvero così importante e addirittura “necessario” assumere questo sale minerale quotidianamente? A ben vedere, decisamente no!

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Ormai gli studi scientifici che supportano questa tesi negativa superano di gran lunga quelli che lo vedono come l’unico rimedio per salvare i nostri denti dalla carie.

È importante sapere che il Fluoro è utile solo se usato localmente sul dente, e comunque sempre per brevi periodi, perché si lega direttamente allo smalto che in questo modo diventa più resistente agli attacchi degli acidi che ne causano la demineralizzazione e dunque la carie. Se invece è assunto per bocca, se cioè se ne fa un uso sistemico, arriva al dente attraverso il sangue, causando un’alterazione della struttura stessa del dente che viene maggiormente esposto a rischio di Fluorosi Dentale (che si manifesta con denti decolorati, screziati, puntinati, macchiati), una patologia non a caso in aumento e non meno seria della temuta carie. Troppo Fluoro, inoltre, rende lo smalto più fragile e vulnerabile. È accertato, dunque, che il Fluoro assunto per via orale oltre a non apportare i benefici che ci si aspetta circa la salute dentale può arrecare una lunga serie di danni all’organismo. Studi scientifici hanno dimostrato che un’esposizione per lunghi periodi al Fluoro provoca innanzitutto danni al sistema nervoso centrale. Non è, infatti, una strana coincidenza il fatto che il Fluoruro sia l’ingrediente fondamentale di molti psicofarmaci (Prozac, Roipnol, Sarin…)? Basta fare una semplice ricerca per scoprire, poi, che gli effetti sul sistema nervoso centrale erano già ben noti al tempo della seconda guerra mondiale dal momento che veniva addizionato all’acqua e somministrato dai nazisti nei campi di concentramento per togliere ai prigionieri la forza di volontà, annichilirli e renderli più arrendevoli e sottomessi. Allora avveniva la prima florurizzazione di massa attraverso l’acqua. C’è da chiedersi come mai la fluorizzazione delle acque potabili con lo scopo di prevenire la carie nella popolazione è ad oggi ancora praticata su larga scala in molti paesi (USA, Australia, Gran Bretagna) mentre in altri (Belgio, Danimarca, Francia e Olanda) è proibita o in altri ancora la decisione è demandata a livello locale (Spagna e Germania) se è ormai accertato che il Fluoro: -causa alterazioni comportamentali e deficit cognitivi -è un neurotossico dello sviluppo (è tossico per il feto anche in dosi che normalmente non lo sarebbero) -influisce negativamente sulla capacità riproduttiva umana -è un carcinogeno soprattutto dei tessuti ossei (osteosarcoma) e del fegato -indebolisce le ossa causando fluorosi dello scheletro, osteoporosi, osteoartriti -arreca danni al sistema endocrino e in particolare alla tiroide causandone il mal funzionamento ormonale e perfino il tumore -inibisce e altera l’azione di importanti enzimi che coadiuvano il metabolismo e la crescita dell’organismo -distrugge la flora batterica -arreca danni ai reni -indebolisce il sistema immunitario

In Italia (ovviamente!) non esiste una legge specifica a riguardo (da Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee – 1999/C 370/173), con buon compiacimento delle case farmaceutiche (e delle industrie chimiche che preferiscono vendere alle case farmaceutiche il Fluoruro che producono come sostanza di scarto invece che distruggerlo in maniera sicura e certamente dispendiosa!).

La lista degli studi scientifici effettuati si allunga di anno in anno e sono sempre di più gli enti e le personalità autorevoli in materia che si esprimono in senso negativo circa l’utilizzo sistemico del Fluoro (per citarne solo alcuni: l’EPA, Environmental Protection Agency, un’agenzia del Governo Federale degli Stati Uniti d’America che promuove la protezione dell’ambiente e della salute umana, l’AMA, American Medical Ssociation, l’UNICEF, il premio Nobel per la medicina Arvin Carlsson e molti, molti altri…). Eppure ancora tanti medici di base, pediatri, dentisti e odontoiatri sembrano sottovalutare o almeno non valutare in maniera appropriata i reali rischi cui espongono i loro pazienti “suggerendo” l’assunzione di Fluoro in un programma di fluoroprofilassi a lungo termine.

Il sospetto che in realtà a monte ci siano solo interessi economici e non la reale salvaguardia della salute del cittadino, a questo punto, si affaccia lecito, soprattutto dopo aver scoperto che molti scienziati hanno subìto anche pesanti ritorsioni in seguito ai loro studi sui rischi e i collegati danni di un uso sconsiderato di Fluoro. Come è capitato ad es. alla dott.ssa Mullenix (Ph. D. alla Harvard University) che si è vista recapitare la lettera di licenziamento dal Forsyth Institute (l’Istituto statunitense per la ricerca e l’educazione orale) presso cui lavorava tre giorni dopo che veva divulgato i dati inerenti il suo studio sul Fluoro (commissionato dallo stesso istituto!) che evidenziavano la neurotossicità dei Fluoruri sullo sviluppo pre e post-natale. La somministrazione nel periodo pre-natale causava iperattività marcata mentre la somministrazione post-nascita dava luogo a quella che lei definì “sindrome da teledipendente”, caratterizzata da apatia, mancanza di spirito di iniziativa, assenza di volontà. La spiegazione datale fu che il suo studio di ricerca non era correlato “ai denti”. [Ma se Fluoro il più delle volte significa proprio profilassi ai denti…!?!] Incidentalmente (?) subito dopo il suo licenziamento tutta la documentazione, i computer e la strumentazione utilizzati durante le ricerche furono danneggiati irrimediabilmentre da una perdita d’acqua nell’edificio, prima che lei potesse recuperarli. E altrettanto casualmente (???) in seguito al licenziamento della dott.ssa Mullenix il Forsyth Institute ricevette fondi per qualcosa come un quarto di milione di dollari da una nota casa di dentifrici.

Traiamo le nostre conclusioni, certo, non affrettate! E iniziamo a prenderci cura della nostra salute in maniera più assennata. Tante sono le domande ancora aperte, ma vogliamo lasciarvene una, forse la più banale: perchè mai continuare a lavarsi i denti con una sostanza utilizzata comunemente nei veleni per i topi e per gli scarafaggi, nei farmaci psichiatrici e ipnotici, nei farmaci anestetici e persino nel gas nervino? Cominciamo da qui, magari.

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