Centaurea minore, il fiore amico dell’apparato digestivo

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Scegli la natura per prenderti cura del tuo organismo e scopri come usare la centaurea minore per sconfiggere molte patologie

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Curati naturalmente con la centaurea minore

Scopri gli usi e le qualità della centaurea minore, una pianta conosciuta già nella medicina antica

Piante per curarsi: ecco quali scegliere

La centaurea minore è conosciuta anche come erba china per le sue proprietà febbrifughe, e viene detta anche “fiele della terra” per il suo sapore amarissimo. E’ una pianta diffusa per lo più in Europa e caratterizzata da piccoli e graziosi fiorellini color rosa tenue. Si può trovare lungo i confini dei boschi e nelle aree non troppo fredde durante il periodo primaverile.

Sono proprio i fiori la parte utile per curare e lenire moltissime patologie specialmente quelle legate al sistema digestivo. Contiene una piccola quantità di elementi amari, flavonoidi, triterpeni, steroli e alcaloidi.

La centaurea minore fa parte degli amari, un gruppo di piante contenenti sostanze che aumentano la quantità del succo gastrico stimolando le funzioni digestive, invogliando al cibo e migliorando la digestione tramite un meccanismo nervoso riflesso. Per agire al meglio deve essere somministrata circa mezz’ora prima dei pasti, a stomaco vuoto, e sorseggiata lungamente per permettere di sviluppare l’azione digestiva. Possiede anche una blanda azione purgativa e antifebbrile dovuta alla presenza di acidi organici e derivati fenolitici.

Si utilizza per lo più sotto forma di tisana, preparata con un cucchiaino di fiori essiccati, ma esiste anche la tintura madre, da utilizzare sempre a scopo digestivo e per stimolare l’appetito. Come digestivo può essere assunta anche dopo i pasti sempre sorseggiandone una piccola quantità sotto forma di tisana o infuso.

Proprio a causa del suo sapore amaro, la centaurea è impiegata nell’industria dei vermouth e degli amari.

Come tutte le piante, pur essendo un rimedio naturale comporta delle controindicazioni. Un uso scorretto della pianta, infatti, può provocare irritazione delle vie digestive, vomito e diarrea. E’ inoltre da evitare in gravidanza, allattamento e nei bambini.

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