Funghi shitake: dalle querce del Giappone alle cucine di tutto il mondo

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Funghi shitake, ecco come usarli e conoscerli per provare una cucina diversa e saporita

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Diversità in tavola: funghi shitake

Prova a portare qualcosa di nuovo in tavola, scopri qualità e caratteristiche dei funghi shitake e usali per la tua cucina

Natura in cucina, ecco gli ingredienti da usare

I funghi sono alimenti ricchi di proteine, minerali e folati, sostanze utili per pelle, mucose e sistema immunitario. Fra le varietà asiatiche i più diffusi sono i funghi shitake. Il nome deriva dall’unione delle due parole giapponesi Shii (quercia) e Take (fungo), perché cresce spontaneamente sui tronchi di questi alberi. Da qualche tempo la sua coltura si sta diffondendo anche in Europa, ma è reperibile più facilmente nei negozi di prodotti biologici in forma secca.

Originari del Giappone, sono considerati un vero elisir di lunga vita, ripuliscono le arterie dalle placche all’origine dell’aterosclerosi. Contengono alte percentuali di selenio (antiossidante), zinco (cicatrizzante) e rame, indispensabile per la formazione dell’emoglobina oltre che una buona dose di vitamina D. Alcune sue componenti sono risultate efficaci nel trattamento di tumori (leucemie e cancro al seno), nella riduzione dei livelli di colesterolo nel sangue, nella stimolazione del sistema immunitario e in particolare contro i virus. Alcuni suoi fitoestratti, inoltre, sono impiegati nell’industria cosmetica per la realizzazione di creme dall’effetto anti-età.

I funghi shitake freschi sono ottimi crudi in insalata ma anche in umido come contorno o come farcitura per tantissime pietanze, tra cui le patate.

Quando si acquistano gli shitake, vista la loro facile deperibilità, bisogna verificare la provenienza, privilegiando quella italiana ed europea. Infatti, la struttura spugnosa tende a impregnarsi delle sostanze presenti nel terreno e nell’aria come pesticidi, polveri e metalli pesanti. L’etichetta deve necessariamente indicare il luogo di origine, gli esami microbiologici effettuati e, se essiccati, l’assenza di solventi. Il marchio bio dell’Unione Europea è un’ulteriore garanzia di qualità per essere certi di acquistare funghi privi di elementi nocivi usati per la coltivazione.

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